Pasta con i porri

Sapete che l'etimologia di febbraio é incerta? Ma qualcuno dice che sia collegato al verbo februare che significa purificare, specificatamente con il fuoco, come in una febbre. E infatti Febris era una dea romana, legata alla purificazione (già) e alla guarigione, perché poi é quello che la febbre cerca di fare, eliminare l'infiammazione che sta colpendo il tuo corpo. Tutto per questo per dire che se ti prendi la febbre a febbraio va alla fine tutto bene perché stai solo cercando di celebrare questo mese al meglio, andando alla sua radice, alla sua etimologia. Altro che San Valentino e Carnevale. Ecco. 

Sì, mi sono presa la febbre. Ma non mi é sembrato molto celebrativo.

Alla fine ammalarsi da adulti é una grande fregatura. Stai male, la mamma non ti prepara il plumcake del mulino bianco vicino al divano per quando ti svegli e alla fine non puoi dire "fermi tutti, non ditemi nulla né chiedetemi niente per tre giorni, poi ci pensiamo". O forse puoi, perché alla fine, cosa era poi così assolutamente fondamentale da fare ora? Nulla. Ma nel dubbio io l'ho fatto. 

E basta. Potrei andare avanti così nel delirio per ancora un saaaaacco di parole, ma la verità é che volevo condividere questa ricetta di una pasta molto buona che potete fare con i porri adesso che sono di stagione. I porri sono un po' il glow up delle cipolle, e mi sento un pochino in colpa a dire così perché le cipolle sono sempre qui tutto l'anno ad offrirsi per il mio benessere e io le tradisco appena posso con i porri. Sí, vivo un sacco di traumi nella mia vita. Autoinflitti? Può darsi. Non capisco niente perché il raffreddore mi impedisce di pensare? Anche. Sarà divertente rileggere questo domani e mi chiederò "ma perché"? Assolutamente. Comunque. Fate la pasta con i porri. Prima di tutto procuratevi della finta pancetta di tofu a dadini - esiste - o, se non siete vegani, niente. Rosolate per bene la vostra pancetta non pancetta seguendo i tempi di cottura del pacchetto, mettetene da parte due cucchiai e aggiungete in padella 2 porri puliti e tagliati finemente; buttate due porzioni di pasta lunga nell'acqua bollente; mescolate per bene i porri e la pancetta e cuocete a fiamma bassa fino a che i porri saranno morbidi; aggiungete 100ml di panna vegetale, due cucchiai di lievito alimentare, un pizzico di pepe e sale, se assaggiando vedete che manca; potete anche stemperare il sugo con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, nel caso vi sembrasse troppo denso; scolate la pasta piuttosto al dente, salvando altra acqua di cottura, e buttatela in padella con i porri e la pancetta; mantecate bene, con acqua di cottura se serve e altro lievito alimentare se vi piace. Servite aggiungendo un cucchiaio della pancetta tenuta da parte. E non prendetevi la febbre và.

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