Pereira's omelette



L'omelette è una cosa strana. La differenza con una frittata è che non viene cotta del tutto su tutti e due i lati, mase ne lascia uno cremoso da coprire con vari ingredienti. Io ho scoperto cosa fosse solo l'anno scorso, leggendo proprio "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi. E' un libro meraviglioso, in cui questo Pereira, vecchio  giornalista della Lisbona degli anni quaranta, grazie all'incontro con un certo Monteiro Rossi, si ricorda che il vro compito di un giornalista è quello di raccontare sempre quello che accade, anche se fa paura e se da fastidio ai potenti. In tutto il libro le giornate sono scandite dai pasti al Cafè Orquidea, a base di omelette alle erbe e limonata (mezzo bicchiere di succo di limone e mezzo bicchiere di zucchero). L'omelette di Pereira rappresenta la seconda occasione, la certezza che nella vita si può sempre cambiare e fare qualcosa di buono per gli altri, che si può sempre essere giusti.

Omelette di primavera
per ogni omelette: 1 asparago, 1 carciofo, 2 uova, 2 cucchiai di latte, sale, pepe, bresaola, erba cipollina
Tagliare gli asparagi a pezzettini, pulire il carciofo e fare a pezzetti anche quello. Mettere in padella con un pochino d'olio, sale e pepe,e lasciar insaporire giusto il tempo di sbattere le uova con il latte, il sale, il pepe, l'erba cipollina. Aggiungere le verdure, mescolare (così sono belle omogenee) e poi versare tutto in padella. Quando il sotto è cotto e il sopra è bello morbido, appoggiarci sopra tre o quattro fette di bresaola e piegare. Togliere dal fuoco e mangiare calda calda, magari con una limonata... 

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