Torta (sarda) della pastoressa

 Si, lo so, un'altra torta...e che ci volete fare? svegliarsi la mattina è difficile, molto difficile, e allora si fa quel che si può! Com'è che si dice? Di necessità virtù! E si può proprio dire che questa torta sia una virtù nata da una necessità, perchè era un modo per smaltire la ricotta che non si vendeva, a fine giornata ( non si aveva mica il frigo come ora, neh! Che vi credevate?). Insomma, a volte le cose semplici sono le migliori, e noi italiani che vantiamo una tradizione culinaria mica da poco, siamo pieni di piatti eccellenti e cosiddetti di "cucina povera" (che, detto fra noi, secondo me è molto meglio dell'alta cucina...è più, come dire..., artigianale, homemade, con quell'impronta originale che distingue ogni biscotto fatto in casa da suo fratello). E allora, facciamoli! Credo che ogni italiano che si rispetti debba conoscere almeno un piatto per regione...sardegna, celo!

Torta della pastoressa
400g farina
400 g ricotta (tradizionalmente, di pecora, ma io ho usato quella vaccina)
4 uova
400g zucchero
1 limone bio
un cucchiaino di lievito per dolci

Mescolare insieme tutti gli ingredienti, usando sia la scorza che il succo del limone (quest'ultimo soprattutto se avete usato ricotta confezionata, che è un po' più asciutta). Imburrare e infarinare una teglia tonda di 22 cm di diametro (o uno stampo grande da plumcake) e infornare a 200° C per una cinquantina di minuti. lasciar raffreddare prima di sfornare, sennò avrete una torta tutta ammosciata:) Addio.

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