Di stufati, scottature e pittori


(c'è mia madre tutta gasata che si è messa lo smalto con il gel della kiko)
Beh, eccoci qui. Sabato Santo. Domani è Pasqua e ieri era Venerdì. Via crucis. Mi sono scottata tutta la faccia, mi fa male e mi bruciano gli occhi. Incredibile. Chi mai andava pensando che ci si sarebbe scottati ad aprile? Però è stata una via crucis magnifica. Sono stati due giorni di esercizi magnifici, devo dire. E' incredibile come uno vada con un briciolino di domanda fastidiosa e se ne torni con un paniere di risposte. E una scottatura.

Ho visto la Certosa di Pavia, però.  Voi l'avete mai vista? Incredibile. Sono arrivata con il treno e ho dovuto fare un sentiero a piedi, costeggiando le mura, alle otto e mezzo del mattino. Tutto il creato parla di Dio. Lo dice anche un pittore che ho scoperto da poco ma che mi sta sconvolgendo la vita, Arcabas. C'è una mostra sua nella chiesa di Sant'Agata in Città Alta (andateci se potete) con esposti alcuni dei suoi quadri. I colori, gli occhi, i volumi, le sue parole lette qua e là e il motivo che lo spinge a dipingere mi provocano enormemente. Per lui tutta l'arte è sacra, anche dipingendo una bella donna nuda lui loda il Creatore. E poi dice anche vorrebbe "essere sempre amato; è molto importante: da equilibrio. E' importante per la salute, per la verità, per la bontà.", e anche io lo vorrei per me. Cercate i suoi quadri, venite a Bergamo a vederli, a me stanno muovendo in modo incredibile, in tutte le direzioni, nella fede, nella passione, nella voglia di fare le cose e di studiare. Nel modo di amare.

Avrei tantissime altre cose da scrivere ma c'è un tempo per ogni cosa dice il Kohelet, quindi vi saluto con la ricetta di uno stufato grandioso e facilissimo che ho letto su Jamie (è la mia nuova rivista di cucina preferita, è bellissima, con un sacco di idee fantastiche, semplici, di stagione, economiche, suggerimenti su viaggi, prodotti, con foto e servizi meravigliosi e l'ultima pagina "per finire" che è spettacolare) e un pezzettino de Il mistero della carità di Giovanna d'Arco di Peguy che don Giussani ha scelto accompagnasse gli esercizi del Clu.

Stufato di pollo e cavolo riccio (da Jamie Italia di febbraio 2015)
per 4 persone
2 scalogni banana
2 spicchi d'aglio
8 cosce di pollo
2 patate
2 carote
1 litro di brodo
olio
rosmarino
800g di cannellini già cotti
100g di cavolo riccio
sale

Per  prima cosa bisogna pulire e tagliare gli scalogni in quattro, tritare l'aglio, privare il pollo di pelle e ossa e tagliarlo a pezzi. Mettere il tutto a rosolare in una pentola capiente con un po' d'olio (mi sembra cinque cucchiai ma vedete voi). Quando la carne si è un po' colorata aggiungere il brodo, le verdure pulite e tagliate a tocchi di 2/3 cm e il rosmarino. Portare a bollore e lasciare cuocere per 20 minuti. Aggiustare di sale, aggiungere i cannellini scolati e il cavolo riccio tritato (io non ce l'ho messo a dire la verità, non l'ho trovato, ma la ricetta è così e così io ve la tramando) e lasciar cuocere ancora per 8/10 minuti. Servire subito bello caldo.

Come tutti i bimbi piccini giocava con le figurine. (Molto bruscamente:)

Clamore che ancora risuona in ogni umanità;
Clamore che fece vacillare la Chiesa militante;
In cui anche la sofferente conobbe il suo proprio spavento;
Per cui la trionfante provò il suo trionfo;
Clamore che risuona nel cuore di ogni umanità;
Clamore che risuona nel cuore di ogni cristianità;
O clamore culminante, eterno e valevole.

Grido come se Dio stesso avesse peccato come noi;
Come se perfino Dio si fosse disperato;
O clamore culminante, eterno e valevole.

Come se anche Dio avesse peccato come noi.
E del più grande peccato.
Che è quello di disperare.
[...]

Non aveva gridato sotto la faccia spergiura;
Non aveva gridato sotto le facce d'ingiuria;
Non aveva gridato sotto le facce dei carnefici romani.
Allora perché gridò; davanti a cosa gridò.

Tristis, tristis usque ad mortem;
Triste fino alla morte; ma fino a quale morte;
Fino a morire.

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