Cosa mangiare in via Celoria


No mi dispiace, o tu che frequenti una facoltà scientifica, non so veramente dove tu possa andare a mangiare del buon cibo in via Celoria, ti ho ingannato. Volevo solo che tu fossi attirato su questa pagina dalle mie doti circee. Io in via Celoria ho mangiato la mia schiscia, e visto che questo è un blog di cucina, della mia schiscia vorrei parlare.

Ma prima di tutto, cosa è via Celoria? Rispondiamo brevemente -ma quanto si vede che sto scrivendo la tesi.

Se non sei milanese di nascita -grazie a Dio- nè di adozione -beato te- potresti aver avuto delle legittime domande sulla collocazione del luogo da me citato. Niente paura, ti illuminerò io. Via Celoria è una via nel quartiere di Città Studi dove si trovano praticamente tutte le facoltà scientifiche dell'Università Statale. È un luogo così triste ma così triste che a me e a Marie -lacompagnadisventure- sembrava facesse ancora più freddo e grigio che in Festa del Perdono, luogo invece bellissimo e soleggiato -a me non piace neanche il sole ma la situa era davvero tragica- dove noi coltiviamo antiche arti care al cuore degli uomini. E lo so cosa stai pensando brutto scienziato, che noi studiamo cose inutili e blablabla e facciamo i disegnini: beh magari hai ragione ma io quando esco a fumare ho un cortile che è un'opera d'arte e invece tu hai un cantiere, come la mettiamo?

Chiarito questo punto, la successiva questione da affrontare è cosa  ci facessi io in via Celoria. Bellissima domanda. Partecipavamo ad un Welcome Day della Statale per le associazioni ma, e qui sta l'inghippo, noi  -Lumina Rara (mettete like!)- e Quinto Secolo di Marie eravamo gli unici gruppi studenteschi di Studi Umanistici. Perchè? Nessuno lo sa! In verità noi e Gay Statale, ma forse i gay li trovi anche a chimica, invece letterati classici no. Siamo solo in un posto. Forse due. Siamo una specie in via d'estinzione e ci tengono in riserve protette. Non dovrebbero farci andare in giro così per le vie Celorie del mondo. Non dovrebbero.

In verità, a parte lo sconforto iniziale, è stata anche una mattinata piacevole -con tutto il bene, all'una ci siamo scavallate, abbiamo lasciato di guardia le nostre sottoposte-, un'occasione per del cazzeggiare giustificato in tesi e di scoprire che Radio Statale ha programmi -e ragazzi- interessanti. Abbiamo scoperto che le nostre pagine fb hanno bisogno di likes (mettete like!) e abbiamo fatto terrorismo psicologico ai nostri amici. Abbiamo prodotto volantini molto accattivanti su viaggi -quasi- gratis in Sicilia e altri personaggi sfigati del 500 a.C. Ho anche rivisto un amico che non vedevo da anni e mangiato un kiwi. E scoperto che il tram 19 ci mette tipo quindici minuti ad arrivare in Statale. Giornata produttiva in fondo.

Fichi al forno
per tre
6 fichi neri
200gr feta
timo
miele d'acacia

Facilissimo. Lavare i fichi e tagliare la punta a croce non troppo profondamente. Aprirli con le mani e disporli in una teglia. Lavorare la feta con il timo e disporne un cucchiaio in ogni fico. Infornare con il grill per 10 minuti, finchè la feta non si scioglie un po'. Completare con del miele d'acacia.

 Hamburger al timo e lavanda
per tre
300gr di trito di vitello
1 uovo
timo
lavanda
sale
pepe
pangrattato

Ancora più facile. Impastare bene tutto, bilanciando le dosi in modo da avere un impasto umido ma non acquoso (poca la lavanda che è molto aromatica). Formate tre grosse polpette, schiacciatele per dare loro la forma dell'hamburger e cuocetele con poco olio finchè non sono belli dorati e cotti dentro.
  

 










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