Melograno


Sono sul treno a bere il tè freddo pieno di zucchero e non riesco a pentirmene. Il treno del venerdì pomeriggio sa di festa delle elementari, ha quella sensazione di vacanza meritata in cui ti puoi concedere dei premi. Il mio é lo zucchero del tè alla pesca -fruttosio dicono ma lo sappiamo tutti che sono stronzate.
Ieri sera ho cucinato questi con la mia prima bella zucca, dopo averla ammirata una settimana nella sua gloriosi postazione sopra il frigo. E ho usato il coltello nuovo, funziona così bene, avevo brividi di piacere nel tagliare la mia zucca. Gran bel lavoro. Non sono usciti top, ma di certo la materia prima era buona.
Comunque il vero motivo di quesyo post e il melograno. Anche sgranare i melograni mi fa venire i brividi di piacere. É un potente gesto estetico, devi sporcarti le mani e i vestiti di succo rosso e chinarti sul tuo lavoro, rompere quel guscio che sembra un soprammobile per liberare tutte quelle perline rosse aspre con cui veramente vorrei fare dei gioielli.



Ci ho cucinato una salsa per la carne -stupende polpette di carne di chianina-, basta sgranare un melograno, frullare i semi e passare al setaccio la polpa per tenere solo il succo e aggiungerlo al fondo di cottura delle polpette (o altro) con timo e rosmarino, cuocendo a fiamma bassa finché non si addensa, poi distribuire sulla carne.


E li ho aggiunti anche ad un'insalata
calda di cavolfiore, funghi e patate -tutto a pezzi, circa 1kg in totale - cotti al forno con olio, pasta i aglio orsino, sale, completata poi anche con carciofini sott'olio a pezzi, cucchiai di pesto (idea presa da qui).
 (scritto venerdì 13 h 15 tipo)

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