Canederli al formaggio


Che ansia la gente che si laurea.

Fra una settimana dovrò dire così di me stessa.

Via Celoria la sera a dicembre é quasi bella con i colori del tramonto alle quattro e mezzo.

Con tutti questi aperitivi e cene di Natale potrei ingrassare, se solo non dovessi correre in giro per Milano ad ascoltare tesi di fisica di persone carissime, e litigare con gli amici indaffarati, spostarmi in tre appartamenti diversi per dipingere degli striscioni e preparare una cena in due per quattordici invitati, star dietro a gente che si irrita se non la accompagni a comprare il vino e Santo cielo devo ancora ritirare la tesi. Ah, e ripetere il discorso. Ah e oggi la Santa Lucia non passerà alla mia casa.

Però ho imparato a fare i canederli ieri, perché essere studente fuori sede ti da il bellissimo vantaggio di conoscere persone di tutta Italia. Lo so da quattro anni ma ancora non ho imparato a fare la piadina romagnola. Dicevo, i canederli. Se fate un giro in Trentino, ops Südtirol, potete comprare il Knödelbrot, il pane per canederli, come ha fatto la dolce Luci che mi ha insegnato - lei si che dice bene Knödelbrot -: si tratta di pane raffermo tagliato a dadini, cosa che comunque potete riprodurre facilmente. Per sei persone, prendetene due fidate che vi aiutino e tre ciotole. Riempitele con il pane ( saranno 150g a testa, nel senso, a ciotola), tagliate 350g di formaggio tipo emmental a dadini e distribuitelo nelle tre ciotole. Rompete in ciascuna due uova e cominciate ad impastare. Dovete ottenere una bella palla morbida e setosa al tatto ma compatta, per farlo equilibrate il latte (non più di 3/4 di bicchiere) e la farina. Dovete capire voi quanto ne va man mano che impastate ma sono sicura che ce la farete. Fate così per tutte e tre le ciotole. Ora, come dice la Luci, la parte più divertente, fare le palline, cioè i canederli. Le mani devono essere belle bagnate, questo è il segreto, così le palline si staccano bene e non si crepano. Però anche qui, come in ogni ricetta della tradizione che si rispetti, la virtù sta nel mezzo, quindi non troppo bagnate. Le palline devono essere grandi come quelle del tennis credo, ma insomma, avete tutti in mente i canederli. Noi ne abbiamo fatti 24 così. A questo punto, vanno lessati in acqua bollente, come la pasta. Sono pronti quando vengono a galla.  Sei però li abbiamo cucinati pressati, cioè schiacciati con il palmo e fritti in padella, infine passati anche loro in acqua bollente finché non vengono a galla. Tutti questi bei canederli scolati vanno conditi con burro fuso e parmigiano e poi sarete in paradise.
Grazie ancora Lucibella! E grazie Frappa per la foto.

Ah, buona Santa Lucia a tutti! State attenti che è stasera.

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