Pasta con le lenticchie

"Irene i cantautori dicono che l'importante non è quante volte cadi ma se hai il coraggio di rialzarti. Ma dopo mille cadute roventi non ci resta che imparare a vivere come i serpenti"

Questa canzone mi mette molta allegria devo dire, anche se ad ascoltarla così sembra solo lievemente cinica. Ora in verità sono stanca e dolorante e un po' triste e spaventata e penso che sia un mix di tutto questo e dell'alcol che mi gira nel sangue, che non è molto ma ha abbassato le difese in qualche modo.

Forse sono ancora capace di gesti d'amore, perché sono qui in centrale anche se il mio esame è saltato a fare compagnia alla Meri che studia, e scrivere questo mi fa pensare a tutte le cose belle che sono successe oggi.

Mentre guardavo le foto del telefono ho trovato quella della pasta con le lenticchie che ci ha fatto la Vero ieri a pranzo. Ho considerato che in teoria il finesettimana appena passato a Milano potrebbe anche angosciarmi, ma in verità sono stata molto amata. Allora perché c'è questa distanza dolorosa tra quello che vivo e quello che penso?

La pasta con le lenticchie é davvero buona. É dolce e confortante e sa di casa. Ora mi verrebbe da piangere se mi venisse data la pasta con le lenticchie. La ricetta della Vero, presa chissà dove, dice di tagliare a fettine un pezzo di porro e una carota e di farci un soffritto. Poi aggiungere le lenticchie (lei le ha usate verdi e immagino sia andata su 80g a testa) e un pezzo di zucca a piacere, con il brodo caldo e due foglie di alloro. La questione del brodo é un po' a occhio, dipende se volete mangiare con il cucchiaio o con la forchetta, diciamo così. A metà cottura aggiungete 250ml di passata, aggiustate di sale e proseguire nella cottura. Verso la fine (di solito le lenticchie ci mettono circa 40 minuti) aggiungete la pasta e completate la cottura. É molto probabile che dobbiate aggiungere del brodo, anche se avete scelto la versione forchetta, perché la pasta assorbe molto. Completate con abbondante parmigiano, mescolate e servite.