I crostini con i pepparkakor+il mio maglione di Serpeverde+la prima neve svedese






Stamattina mi sono svegliata con un sacco di neve. Però sapevo che ci sarebbe stata, perché stanotte, prima di andare a dormire, sono uscita a chiudere il cancello e me la sono trovata lì, che cadeva, in fiocchi grossi e spumosi come meringhe ma soffici come cotone, e tutto era silenzioso e luminoso e magico e io ero lì in piedi in pigiama in mezzo al giardino, divisa tra una grande parte italiana che non ci crede esista una cosa come la neve, e una piccolissima parte svedese che la registra come normale svolgimento delle cose.

E allora anche io svolto normalmente le mie cose.

Ma era un po' diverso dal fare le solite cose, perché è tutto così strano, così bianco, così filtrato da una nuova prospettiva, e abbiamo superato il confine con l'ultimo mese, si insinua nello stomaco quella sensazione dolce e amara del fare qualcosa per l'ultima volta. Questa neve rende più surreale la mia vita qui, e sono molto pallida in questi giorni, e ho una nuova molletta d'oro per tenere fermi i capelli che si ondulano con l'umidità dei fiocchi di neve e mentre attraversavo il parco stamattina mi sentivo una regina.


Nel nuovo negozio di liquirizia di Uppsala, facevano assaggiare una marmellata di fichi su un crostino con il formaggio, e il crostino era un pepparkaka. Il mio cervello ha fatto bum e ho dovuto provarci anche io. I pepparkakor sono i famosissimi biscotti svedesi allo zenzero che potete trovare ovunque (spero presto anche qui), il formaggio è un erborinato svedese abbastanza casuale ma buono (ve lo consiglio dolce) e poi ci ho messo la marmellata di mirtilli rossi (lingonsylt), che ho desiderato come si desidera un figlio e che ho comprato in un mercatino di Natale perciò proprio il paradiso. Va bene qualunque marmellata un po' asprina, da mettere sopra il biscotto con il formaggio che avrete scaldato per pochissimo, giusto il tempo di farlo sciogliere. Fanno piangere da quanto sono buoni.


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