Kanelbullar



Sto cercando mentalmente se ci sono altre cose che posso studiare pur avendo il computer scarico e quindi non sentirmi in colpa ma penso di aver fatto tutto. Perciò mi metto l'anima in pace.

La Cami è seduta davanti a me al tavolo di un caffè di Uppsala nascosto in alto in un palazzo di Stora Torget, pieno quadri, divani e mobiletti e studenti e dolci a poche corone, e ascolta Uomini e Donne. Non commentate per favore, non possiamo farci niente, ce la dobbiamo tenere così.

Questa settimana ho mangiato tante - tante - cose buonissime, ma ho iniziato con questi Kanelbullar che ho fatto io e di cui vado molto molto fiera, perché di solito non sono brava a fare lievitare gli impasti. Invece questa volta sapevo che sarebbe stato un momento solenne, perché li stavo preparando per la Cami e perché ci ho pensato un sacco e desideravo uscissero buoni, e così è stato. Negli anni mi si conferma sempre di più che in cucina è essenziale metterci amore, e so che sembra una cazzata da baci perugina, ma è proprio vero: se sei affettivamente coinvolto con quello che stai preparando ci metti molta più cura e attenzione, anche se boh, non si può ridurre solo a questo, l'esito positivo ha davvero qualcosa di misterioso che non so bene spiegare.


Tornando a noi, ho seguito la ricetta di un blog molto bello, Call me Cupcake, di una ragazza svedese che fa solo dolci, e ha tutta una sezione di Buns e Breads con cose interessantissime e ho deciso che sarà la mia fonte di informazioni quando vorrò rifare le cose buonissime che ho mangiato qui.

Linda, così si chiama questa signorina, spiega anche in modo molto divertente con intrecciare i bullar: bisogna piegare la pasta stesa e farcita in tre, come una business letter, poi ritagliare delle strisce dal lato corto e tagliarle nuovamente in due, ma senza arrivare in fondo, come se avessimo davanti a noi dei pantaloni con delle gambe mooooolto lunghe, che dovremo poi intrecciare tra loro e infine arrangiare un nodo con il nastro che abbiamo creato - esce un po' un casino ma ci guadagnano per me dall'aspetto un po' spettinato.

Vi lascio il link alla sua ricetta, che ho seguito pari pari e che è molto chiara, con sole due note: 1) per sapere quando il latte è a 37 gradi, metteteci il mignolino, pulito, e basterà controllare che sia lievemente più caldo di voi! Sono stra fiera di questa mia genialissima intuizione; 2) il pearl sugar sono i granulini di zucchero che vedete sopra i bullar, e potete ometterli o utilizzare le codette bianche normali, che ci stanno perché sono molto più carini da vedere con quei graziosi sassolini. Ciao!

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