The Pasta Rossa Project. La pasta rossa di Carlo Cracco.

Eh beh, me l'hanno servita così. Non è stata colpa mia. 

Vi ricordate la storia de La Cucina Italiana? Bene. Numero di ottobre. Carlo Cracco. Non mi ha mai convinto davvero Carlo Cracco, io non sono nessuno, posso dirlo. Però ormai ho cominciato la collezione, per coerenza devo comprarlo. 

Prima sberla. Cosa risponde alla domanda "come definisci la cucina italiana"? In due parole: spaghetti e pomodoro. Basta. Al massimo la pizza. Eddai. Allora lo fai apposta. Qualche pagina dopo, tre ricette di spaghetti al pomodoro firmati Carlo Cracco, incredibili. Cosa avrei dovuto fare? L'hanno fatto di proposito, è evidente, per il The Pasta Rossa Project. Decido di provare la più semplice, aglio, sugo, arancia, olio, ho tutto. Anche la maggiorana - l'erba che sa di profumo, come dice mia sorella. 

Comincio soffriggendo in una padella 1 spicchio d'aglio con la buccia, in 2 cucchiai d'olio. Quando sfrigola aggiungo la buccia grattugiata di mezza arancia, attendo qualche istante e butto la passata di pomodoro, circa 150ml. Mescolo e aggiungo il rametto lavato di maggiorana fresca. Salo. Intanto ho messo l'acqua della pasta a bollire, e il sugo dovrà andare a fiamma bassa per circa 15/20 minuti - mescolate e state attenti, non deve rapprendersi troppo. Annuso. La paura che stesse bruciando tutto, che mi ha assalito nell'istante in cui ho buttato la scorza nell'olio, passa immediatamente perché nulla è bruciato e sento piano pianto l'odore dell'arancia. Lesso la pasta (200g di spaghetti, siamo in due), la aggiungo al sugo e la faccio saltare per condirla bene. Tolgo l'aglio e la maggiorana. Spengo il fuoco e manteco con un cucchiaio d'olio. Impiatto e aggiungo ancora un po' di scorza. Mi siedo e mangio. Silenzio. È incredibile. Non saprei con che parole descriverla. Il dolce dell'arancia si fonde con il dolce del pomodoro, in modo così armonioso che non so percepire i confini dei due sapori, finché l'arancia risale e schiocca il suo amaro ai lati della lingua. Tu inghiotti e pensi solo che vuoi rivivere questa magia. Grazie Cracco. Perché non ci ho pensato prima?

Seconda sberla, come corollario: chi vuole Carlo Cracco come critico e assaggiatore del nuovo menù del proprio ristorante? ACHILLE LAURO. E io posso anche finirla qui. Amen.

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