Cudduraci, i biscotti di Pasqua
Questa piccola riflessione immagino vi abbia lasciati un po' perplessi e sbigottiti, con la sensazione di non averne davvero afferrato il punto, e magari state lì con gli occhi un po' socchiusi e la testa reclinata pensando "cosa? come ci siamo arrivati qui?". Bene, è esattamente così che io mi sento in questi giorni; sono contenta di essermi presa un momento per scrivere queste righe, e altre da altre parti, per fermarmi e guardare e assaporare il fatto che, in tutto questa girandola di eventi, il mio cuore è contento. E anche in questo punto siamo in comunione, amichetti miei, perché se siete qui, è per assaporare - questo il verbo che ci lega.
Devo dire che all'inizio un po' mi scocciava non essere riuscita a scrivere prima questo post, mi dava fastidio essermi lasciata indietro qualcosa così difficilmente riconducibile al luogo e al momento in cui mi trovo ora; in verità poi mi sono accorta che si addice perfettamente alla sensazione di sospensione che provo in questi giorni, bloccata sostanzialmente in casa ad aspettare l'esito del tampone: sono in un posto nuovo ma ancora non ci sono, sento vicine le cose di casa e lontane le cose fuori dalla finestra. Quindi, perché no? Non tagliamo ancora il filo con qualcosa di completamente diverso.
Cominciate mescolando bene insieme 500g di farina integrale, 125g di zucchero di canna equisolidale muscovado, un pizzico di sale, la scorza di un'arancia e una bustina di lievito per dolci; aggiungete 2 uova, mezzo bicchiere d'olio d'oliva, un goccio di vermut e del latte vegetale se serve, fino ad ottenere un composto omogeneo; ora staccate delle palline e modellate in trecce e ghirlande, inserendo da qualche parte un uovo sodo, se vi va (se cercate in internet i cudduraci vi usciranno forme incredibili). Disponete i biscotti su una teglia coperta di carta da forno, spennellateli con del latte vegetale e cuocete a 180° per 20 minuti.
Ciao! Tante care cose e a presto!
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