Pancakes #2


Vorrei solo registrare rapidamente come la mia alimentazione sia cambiata da quando sono qui. Ho pensato un po' a come avrei potuto descriverla con efficacia, e l'ho risolta così: sembra sempre che io faccia degli spuntini, invece che dei pasti. Non è che io stia facendo la fame o mangiando solo carote (circa), tutto quello che mangio è nutriente e bilanciato, anche perché ho già vissuto a mie spese come si sta quando si deve studiare molto e si ha mangiato poco (spoiler: piuttosto male); penso che il punto stia più che altro nel fatto che cucino solo per me e perciò non devo propriamente programmare i pasti, ma semplicemente apro il frigo e vedo quello che c'é. E, a pensarci bene, non è nemmeno una cosa così brutta: da una certa soddisfazione sapersi giostrare con ciò che si ha, senza dover fare la spesa per ogni cena come ai tempi dell'università (cioè l'altro ieri eheh), costruire piano piano una dispensa e dare nuova vita agli avanzi e agli stessi due o tre ingredienti. Però, non so, sento qualcosa che mi manca. Forse é solo avere qualcuno per cui cucinare, il pensare ad un piatto buono, della festa, qualcosa di speciale che per te non fai tutte le sere - per esempio, il risotto, secondo me, é uno di quei piatti che é davvero buono solo se cucinato in grandi quantità, o almeno per due; o forse, sapete cosa é? Sí, penso sia anche questo, e cioè l'ingrediente buono, ma davvero buono, quello che ha un'etichetta che dice "questa cosa qui é una figata, in questo modo la facciamo solo noi e nessun'altra si può azzardare a provarci altrimenti gli tangiamo le mani". Il turismo/terrorismo culinario che, dai, in Italia davvero puoi fare da una porta all'altra dello stesso condominio, la rabbia santa e razionale che ti viene se qualcuno dice che i casoncelli sono bresciani (NO), che non c'è differenza tra il parmigiano e il grana (NO) e che il crescione é solo un tipo di erbetta (vallo a chiedere ad un romagnolo, e poi ne parliamo).

Detto ciò, giusto per contraddire me stessa, ho cucinato delle cose davvero davvero buone in questi giorni, come una pasta con i broccoli molto saporita, tantissima vellutata di carote con dei crostini al pesto, pane tostato e creme di ogni genere, mug cakes al cioccolato (ebbene sì), tantissimi burgers di barbabietola che ora sono nel freezer ad aspettare tempi difficili e, soprattutto, questi piccoli pancakes di farina di ceci, che ho già fatto due volte e ora che ho fame vorrei rifare in questo momento. Li ho trovati su YouTube (lei rappresenta esattamente l'idea del pranzo spuntino buono ma sradicato da ogni cultura che ho cercato di rendere qui sopra), ho scelto di arricchirli con delle carote grattugiate e cotte nella soia e di servirli con dell'hummus di barbabietola e curry. Sono super saporiti, un pochino fritti come é giusto che siano dei pancakes, ma anche piuttosto sani, con tante verdure colorate - se me li avessero dati da bambina, sarei diventata vegetariana moooolto prima dei 24 anni. Dategli una possibilità e non ve ne pentirete!

Cominciamo preparando l'hummus, che si fa come ogni altro hummus (un barattolo di ceci scolato, un cucchiaio di tahina, uno di olio, succo di mezzo limone, sale e pepe), ma nel quale ho omesso l'aglio, a favore di un bel cucchiaio di curry, e con l'aggiunta in una piccola barbabietola a pezzetti; frullate tutto finché non otterrete una consistenza cremosa, aiutandovi con un po' d'acqua, se serve. Lasciate riposare un pochino, così i sapori si amalgamano per bene. Per i pancakes, per prima cosa grattugiate una bella carota lavata, mettetela in una padella con un filo d'olio e, quando inizia a sfrigolare allegramente, aggiungete un cucchiaio di salsa di soia; nel mentre, preparate la pastella dei pancakes con 60g di farina di ceci, una punta di curry in polvere (il mio ha qualcosa di affumicato che lo rende straordinario), una punta di paprica dolce, un pizzico di sale, una punta di lievito per dolci non vanigliato, mescolate, poi 125ml di latte vegetale d'avena o altro e un cucchiaio di olio; mescolate per bene e aggiungete le carote all'impasto quando sono cotte. Ora oliate poco poco la padella che avete appena usato per le carote - se avete un pennello, é l'aggeggio perfetto ed é molto soddisfacente -, versate delle cucchiaiate di impasto e giratelo dopo qualche minuto, quando si saranno formate delle bollicine in superficie e sarà sufficientemente compatto sotto da poterlo muovere senza danni - come per i pancakes dolci, diciamo. Servite con l'hummus e gioite. Questa dose nutre abbondantemente una persona molto affamata (non parlo dell'hummus, ovviamente, quello é in dose famiglia, non vale la pena farne di meno perché si conserva benissimo per qualche giorno), ma per me potete anche mangiarci in due, magari aggiungendo del pane tostato e delle altre verdure, o dei cereali, o quel che vi pare.

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