Peanutbutter waffles. E Gerri.

Oggi ho chiesto alla persona con cui stavo pranzando di dirmi quale fosse la cosa più bella che avesse visto in India. Non ha saputo rispondermi - gliel'ho lasciato come compito per la settimana prossima. Allora poi me lo sono chiesta a me stessa, non sull'India, perché non ci sono mai stata - ora come ora risponderei "il cibo", ma I'm sure there's more -, bensì sulla Svezia: io saprei dire quale sia la cosa più bella che ho visto fin ora?

Alla fine, la risposta che mi sento di dare é "il cielo"; potrei dire la natura, le foreste, i fiori, le volpi, mille cose e mille momenti, ma tutte sono accomunate dal fatto che, quando sono accaduti, la luce e il cielo era sempre bellissimi, così diversi da quelli cui sono abituata io, perché magari l'orologio segna 01.35 e il sole sta sorgendo dopo essere tramontato da neanche due ore, oppure le 14.30 e il cielo in un punto che non é ovest é infuocato e profondo e non pensavo ci fossero così tante sfumature nel rosso - vorresti solo avere una fotocamera attaccata agli occhiali per fermare tutto in una Polaroid. E continuiamo a parlarne eh, noi che siamo stati in Svezia e che, quando ci ritroviamo a Milano, sembriamo dei sopravvissuti a qualche armageddon: non ci crediamo di essere ritornati sani e salvi dal disastro, ma la Terra vista dalla Luna é una cosa da star male; così, non importa quanta sia stata la fatica che hai fatto in questo paese, se hai alzato gli occhi anche solo un secondo dal tuo ombelico, non te lo dimentichi più. E basta.

Tutto questo mi é venuto in mente perché qualche giorno fa stavo tornando a casa in bicicletta - c'é ghiaccio ovunque ma io non cedo - e davanti a me in cielo ho visto una luna enorme, molto bassa; ho sempre pensato che la luna ha la stessa dimensione in ogni momento della notte, solo che quando é alta nel cielo non abbiamo punti di riferimento cui paragonarla e ci sembra più piccola - quella volta però ho dubitato, perché era davvero troppo troppo grande per essere vera. Così poi ho pensato a quanto fosse bella e poi le stelle, il cielo, i tramonti, le albe, i mezzogiorni, i sassi, i curiandoli e siamo arrivati qui. Amen. Anche i waffles sono belli! Come qui.

Prendete 120g di farina, 1/2 cucchiaino di lievito per dolci, un pizzico di sale, 2 cucchiai di burro d'arachidi, 1 cucchiaio di sciroppo d'acero, 204 ml di latte d'avena, 1/2 cucchiaino di aceto di mele; frullate tutto insieme per bene - anche la sera prima se volete  (conservare in frigorifero, in questo caso, oppure fuori sul terrazzo assieme all'abete di Natale, se siete in Svezia); poi scaldate la piastra dei waffles che custodite gelosamente e amate in segreto e cuocetevi l'impasto, un mestolo alla volta, per circa 2/3 minuti - solo la pratica vi dirà precisamente quanto impasto e quanto tempo vi serviranno. Dovreste ottenere dei bellissimi waffles svedesi con i cuori, per due persone, anche tre - of course, se non avete una piastra per waffles, potete farci anche dei pancakes, ma in questo caso niente cuori. Ciao!

Meet Gerri: he is a Christmas tree on vacation now - he works only a month every year, but really hard! Lucky Gerri. We love you.

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