Le patate al forno più buone del mondo

Nell'attesa di post più succulenti, ve ne lascio uno che almeno é succulento nel piatto che propone, e anche se l'orario é inconsueto, parlarne mi fa venire un po' di fame - ma sto introducendo le colazioni salate nella mia routine perché mi manca la Colombia e lì ho fatto alcune delle colazioni più buone della mia vita, quindi potrei anche finire a mangiarmi delle patate con il caffè, prima o poi. Comunque, questa ricetta mi piace un sacco anche perché ogni volta mentre la preparo, nell'istante in cui apro il barattolino del curry e ce lo verso sulle patate, crude e fresche e lucide di olio d'oliva, io sento che sono in Svezia, é autunno, e probabilmente non ho ancora 24 anni, vivo in uno scantinato da sola per la prima volta all'estero, e mi sento molto adulta e molto bambina allo stesso tempo, con in cuore e in gola e negli occhi una sensazione dolce amara che mi fa venire voglia di saltare dall'eccitazione e piangere dalla paura. E nonostante siano passati quattro anni ormai da quel momento, mentre annuso l'odore speziato del curry provo tutto con la stessa intensità del primo giorno, e poi anche tutto quello che sto vivendo ora una grande pienezza e coscienza, ed é bello. 

Ecco, forse voi non avrete questo piccolo momento proustiano nel preparare questa ricetta, ma ve la consiglio lo stesso, e ci credo molto, come avrete capito. Dovete solo scaldare il forno a 180°, lavare e tagliare delle patate in 8 spicchi ciascuna - quante volete - metterle in una pirofila e condire con olio d'oliva, curry in polvere e un pizzico di sale - siate generosi con il curry, e giusti con l'olio. Mescolate tutto bene con le mani - é un gesto molto piacevole - e poi infornate in forno caldo per circa 20/25 minuti, o quando le patate sono tenere e con un po' di crosticina. Sono già perfette così, ma questa volta le ho arricchite con un po' di grattugiato vegetale - tipo parmigiano - e una spolverata di menta, e non erano mica male.

È tutto per oggi, ma a presto!