Raviolario italiano - settembre.

Siete finiti qui leggendo la puntata di agosto? Oppure stavate in trepidante attesa da giorni, fedeli cinque lettori o ancor meno denigratori pronti a scommettere che questo mese invece non ce l'avrei fatta? Ancor meno non perché io sia troppo brava per averli, ma perché questo blog non se lo fila abbastanza gente per avere degli haters. Ma sai he c'é? Va bene, basto io con le mie di negative vibes. Comunque. I ravioli pugliesi di agosto e questi ravioli siciliani di settembre sono collegati perché sono sostanzialmente una complementare all'altra, entrambi ravioli di ricotta che giocano sull'agrodolce e si servono con un sugo saporito. Se la ricetta di Gravina di Puglia ha un ripieno completamente dolce, questa di Ragusa é più salata, con l'aggiunta di formaggio ragusano e un pizzico di sale e pepe, ma tra le ricette che ho letto, alcune raccontavano di nonne che lasciavano metà del ripieno solo di ricotta, addolcita con lo zucchero: si confezionavano poi ravioli uguali, da cuocere insieme e servire conditi con lo stesso sugo di maiale, per un piatto semplice ma dai sapori magici e complessi. Visto che io con preparato le due ricette insieme - sappiamo tutti del mio debacle di agosto, non c'é bisogno di rivangare - , me le sono anche mangiate insieme, quasi come una nonna siciliana, in un sugo di pomodoro fresco e finto maiale, e devo dire che forse forse é stato il piatto di ravioli più buono che io abbia mai mangiato - forse forse.

Ah, i ravioli li preparate come tutti i ravioli, con pasta in questo casi di semola e un pizzico di sale e acqua qb, e un ripieno di ricotta vaccina setacciata, del ragusano stagionato, poi sale e pepe. E amore. E la forma é quella di dischi non troppo grandi, mi raccomando,

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