Raviolario italiano - Novembre e Dicembre.

 E quindi, due in uno. Ma perché no, alla fine. Potete creare un piccolo menù di due portate e dare ravioli per primo e per dolce. Fareste un figurone anche perché questi due ravioli funzionano benissimo insieme, e sono perfetti ma perfetti per i mesi in cui li ho pensati. Però questo in effetti gioca contro la mia proposta perché ormai sia novembre che dicembre sono finiti...beh, potete segnarveli e pensarci bene e cucinarli l'anno prossimo, shall we? Per me si può fare - io andrà a finire che li farò di nuovo a giugno, già lo so - e anche tu lo sai, vero?

Ma comunque, presentiamo i nostri due campioni. I cjalsons friulani dalla Carnia - magica regione il Friuli tutto, sembra un libro di fiabe gitane - e mi spiace da morire che questa foto sia oggettivamente brutta, perché sono stati i ravioli più buoni ma più buoni di tutti quelli che abbiamo preparato qui mano sul cuore: hanno un ripieno agrodolce e già per questo un posto d'onore, con il cacao e l'uvetta che li associano nella mia mente al pan dei morti di novembre e quindi ecco perché, c'é una nota aspra data dal limone che come sappiamo é fondamentale affinché un cibo sia tra quelli che vi fanno tornare a chiederne ancora, e vengono serviti conditi con farina di mais tostata in burro fuso, preparazione magica che si chiama morchia - e a me tutte questi accessori strani che già dal nome capisci che devono avere quintalate di storia alle spalle, buttati lì così con nonchalance nelle ricette, queste cose mi fanno volare altissimo - tipo, la gramolata dell'ossobuco, ma che roba é? Magica. Comunque, ho seguito questa ricetta qui, e li ho resi vegani usando margarina al posto del burro e dello yogurt di avena tipo turco al posto della ricotta, e devo dire che sono fiera di questa trovata: lo stile turco garantisce un prodotto già sodo, ma se volete potete anche metterlo a colare in un tovagliolo fine per una notte, e sarà ancora meglio.

Infine, questi ravioli dolci dal nome buffo, cauciuni del Molise, tipici delle feste importanti come ogni cosa fritta che si rispetti. La cosa che mi ha fatto impazzire, e segnare questa ricetta per il mese di dicembre praticamente da gennaio, é stata che il ripieno é sì dolce, ma base di ceci - assurdo! Mi piacerebbe saperne di più e per questo motivo un giorno mi deciderò ad accettare che il Molise esiste e ad andarci in gita. A quanto pare non é solo il posto dove finiscono tutte le cose perdute, ma ci fanno anche dei dolci. A quanto pare. Ho seguito questa ricetta qui, anche se avevo della pasta avanzata da altri ravioli - ma da zero l'avrei fatta così, omettendo le uova, e vi consiglio vivamente di friggerli, perché al forno non sono così buoni. E meritano, al meglio. Quindi.

E siamo arrivati alla fine di questo Raviolario Italiano. Un anno più vecchi, senz'altro; un anno più saggi riguardo ai ravioli d'Italia? Non credo. Non ne vorrò vedere uno per un po' di tempo, credo. E confesso che ero già pronta ad abbandonare l'idea di un nuovo progetto annuale, perché questo mi aveva stressato troppo, ma la sera che ho passato a stendere e farcire questi ultimi due ravioli é stata così bella e rilassante che, mannaggia, mi devo far venire qualche altra idea - ma che dico, già ce l'ho e lo ben so. Ci vediamo dall'altra parte!


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