Tabbouleh
Io non ce la faccio con le insalate di riso. Probabilmente perché quella santa donna di mia madre le ha sempre usate come uno svuotafrigo un po' random e ci andava a finire dentro pure il finocchio tritato che mi faceva ritrarre le gengive sui denti - non so dire, é proprio la descrizione giusta per quella sensazione. Uguale con le insalate di pasta - qui rigatoni troppo morbidi e inquietanti con della bresaola? Che sarebbe anche una buona idea, ma cosa c'era insieme che il mio cervello ha rimosso e che mi provoca del raccapriccio? Forse meglio non chiederselo. Con il couscous, boh. Da una parte la mamma lo ha scoperto quando noi eravamo già fuori casa, fatto che ha coinciso con la sua personale scoperta della cucina e delle sue gioie - la mia mamma infatti ora, che non deve cucinare per dovere ma solo per scelta e amore, é una cuoca eccezionale. Dall'altra, sento comunque un lieve disagio crescere dentro di me, dovuto però ai piatti pronti dei discount attorno all'università dove si andava a comprare un pranzo di corsa e disperati, da mangiare al freddo sul pavimento tra un'aula e l'altra in inverno, schiena contro il calorifero se eri fortunato, o cercando un po' di refrigerio all'ombra dei portici del cortile di Storia d'estate. Quelle ciotole infide di couscous erano dei gialli agglomerati con una ridicola percentuale di ripieno, che spariva tra le concrezioni di granelli appena cercavi di amalgamare un po' la massa informe che avevi davanti. Quindi, insomma, non é che me lo sia poi andata a cercare il couscous negli anni successivi. Fino a che non ho conosciuto la cucina libanese e ho scoperto che il loro couscous, che é poi il bulgur, non é affatto uno gnocco glutinoso di sabbiolini, ma un'insalata aromatica e fresca, dolce e aspra e sapida allo stesso tempo, piena di erbe e verdura estiva e, la mia nuova ossessione, la glassa di melograno. Ne sono ossessionata non solo perché é un liquido viscoso e dolce colore dei rubini, ma anche perché l'ho trovata nel mio ICA magico che alla fine é un supermercato etnico dove trovo anche la ponymalta e il Dubai chocolate e i biscotti ai fichi del Ramadan, quando il mio compagno di ufficio Ahmed non mi porta quelli fatti in casa da sua moglie. Ma comunque, l'insalata di bulgur di cui parlo é il ben noto tabbouleh, e si prepara con 2 porzioni di bulgur cotto secondo le indicazioni che trovate sulla confezione, 150gr di pomodorini e 150gr di cetriolo tagliati a dadini, una piccola cipolla rossa, anch'essa a dadini, un bel mazzo di prezzemolo e uno di menta, entrambi tritati finemente - don't be shy con le erbe, per me the more the better - e poi un condimento fatto con succo di mezzo limone, 1 cucchiaio di olio d'oliva e uno della magica melassa, sale e pepe. Mescola benissimo, lascia riposare anche una notte e poi servi con dell'hummus al peperoncino, se lo trovi - o qualunque hummus, honestly.
Vedrai come stai fresco in questo mese caldino! Che qui già vedi l'autunno che ti saluta, ma fa nulla, quando l'ho fatto era caldo. Ciao!



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