Un boschetto segreto e un clafoutis che si legge clafutì.


Ieri sono andata a fare una passeggiata nella mia foresta. Ero lì che mi dibattevo su dove andare per godermi la giornata di sole, e mi stava salendo quell'ansiettina infida che ho scoperto chiamarsi FOMO - fear of missing out, che da brava svedese non mi viene ormai sulle serate in discoteca ma sulle gite all'aperto - finché mi sono ricordata che io ho una passeggiata del cuore un po' nascosta che mi da sempre una grande gioia. E allora ho preso il mio libro e il mio ombrello, e me ne sono andata nella mia foresta. È un'estate piovosa questa in Isvezia. Il che rende la FOMO da bel tempo ancora più presente, e portarsi l'ombrello di vitale importanza - o almeno sapere quale amico ne ha sempre uno in ufficio che ormai posso prendere senza neanche più chiedere - ma io chiedo sempre eh. Non mi lamento però della pioggia, é malinconica come la mia natura, rende i prati verdissimi e pieni di fiori strani, e l'aria profumata e fresca. Comunque, ieri non ha piovuto, io mi sono goduta la mia strada, ho letto per due ore su una panchina al sole, mi sono fatta venire il mal di schiena e poi sono tornata a casa. Vorrei dire che ho mangiato un pezzetto di questo dolce meraviglioso, ma non é successo perché lo abbiamo lasciato tutto ai nostri amici, per i quali lo avevo preparato eh, quindi poco male, ma lo avrei desiderato molto, soprattutto per quanto sono fiera di come mi sia uscito. È un tenero clafoutis vegano alle fragole, il figlio d'amore tra un budino alla vaniglia e una torta margherita, che si riempie della frutta che vuoi e si toglie dalla teglia con un cucchiaio. Ricordo che é stato nella mia lista di cose da fare per molto tempo, finché un luglio ci ho provato nella cucina della mia vicina, con dei gelsi raccolti al parco, e ho fallito con molto rammarico, soprattutto perché mica é facile raccogliere i gelsi al parco. Sono rimasta cosÌ traumatizzata che non ci ho mai più riprovato - sbagliando, perché uno deve subito risalire sulla bicicletta dopo essere caduto - e invece é una ricetta semplicissima che vi darà molta gioia. Vediamo se mi ricordo cosa ci va. Allora: mescola insieme 120gr di farina, anche gf, 100gr di zucchero, un cucchiaino di lievito per dolci e un pizzico di sale; con una frusta, incorpora il liquido di un barattolo di ceci, due cucchiai du burro vegetale fuso, tre cucchiai di latte vegetale a scelta, un cucchiaino di pasta di vaniglia, e poi la frutta che vuoi - soprattutto bacche di ogni genere, ma non velenose, ci stanno molto bene. Ora cuoci a 225 gradi in forno statico per circa 30 minuti, fino a che i bordi saranno un poco caramellati e lo stuzzicadenti uscirà asciutto. Vedi? Facilissimo. E puoi servirlo caldo con del gelato, o freddo con della crema di vaniglia, o così in purezza. Perfetto soprattutto dopo una gita nel bosco, e allineamento di pianeti bonus se userai i mirtilli raccolti da te. Ricetta ispirata a questa qui.

Visto che transition smooth che vi ho fatto questa volta? Incredibile.

P.S. = so che le fragole nella foto sembrano un po' smorte, ma sono in verità le fragole più buone di Svezia, quelle di Ulva Kvarn ad Uppsala. Sono solo un po' timide on camera.

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