Molte foto e poche parole di una gita in Spagna.

 "Riempiamoci novembre di cose da fare, perché fa freddo,  arriva il buio e non ci sono ancora le luci di Natale". Che bella idea. Ora siamo così piene di impegni che devo pianificare in anticipo le notti in cui dormire. 

Ok, entrata drammatica, volevo solo fare scena, perché in realtà sono felicissima di avere cose belle da vivere, e dormire non é troppo una mia priorità in questo momento - nei limiti ovviamente, bisogna comunque essere produttivi, ma ricordo con chiarezza questo stesso mese l'anno scorso, chiusa in casa a cucinare e leggere, e dormivo tantissimo dicendomi che stavo facendo scorte per tempi di magra, ed eccoli qua. 

Anyway, la prima grande avventura du questo mese é stato un grandioso viaggio in Spagna, nato per andare a trovare un amico a Madrid, al quale poi ho attaccato due giorni di visita al mio co-supervisor di dottorato, che se ne sta sugli altopiani della Galizia, a La Coruña a picco sull'Atlantico. Sono stati quattro giorni di situazioni assurde, grandi mangiate, vento e sale e bellezza, sole e pasti ad orari improponibili, la strana adulta sensazione che si prova a dormire da soli in una camera d'albergo, compensata dal sottile azzardato menefreghismo che da invece affittare una camera nella casa di sconosciuti che ci chiamano "chicos" e non si vedono mai, ma si sentono. Volevo quindi fissare qualche appuntino sparso, di cibo ma non solo, giusto per gustarmi di nuovo il weekend passato mentre aspetto che inizi quello seguente, e ricordarmi che il sole esiste, ed é bello - in realtà, non la vivo così male nel buio e nel freddo, é un po' un cliché che mi sento di usare perché vivo in Svezia, e la gente questo si aspetta da me; sono una venduta insomma.

Cominciamo.

1. Il parco del (Buen) Retiro e varie performances.


Come diavolo si chiama questo parco? Io dico Buen Retiro e Simone, che vive qui, dice solo Retiro, e a quanto pare la confusione non esiste solo nella mia testa. Comunque sia, é un posto magnifico, con enormi vialoni alberati e allo stesso tempo angoli tranquilli in cui perdersi e fare interessanti casuali scoperte, come una piccola gradinata di maioliche, una sede esterna del museo Reina Sofia (il mio preferito) e una sorta di museo delle scimmie (true story). 

In questo incredibile parco abbiamo anche dato i natali ad un ambizioso progetto accademico, che ha richiesto la registrazione di alcuni video molto divertenti, anche se alla fine non abbiamo realizzato il prodotto finale ed ora Simone é in possesso di mio materiale piuttosto compromettente. Nonostante ciò, questa é solo una delle performances di cui il titolo, perché passeggiando potreste incontrare un signore andaluso di nome Eulogio che vi reciterà poesie, e dichiarerà di avere 98 anni. 

2. Madrid dolce amara.

Partendo dal lato dolce, due sono i posti che le mie precedenti esperienze a Madrid mi hanno insegnato a venerare quando si parla di dolce, la cioccolateria San Gines, per la cioccolata con i churros, e la pasticceria La Mallorquina, per qualunque altra cosa. E basta, non é che servono molte altre parole.













L'altra grande esperienza che uno non si può perdere quando va in Spagna é quella delle tapas; si dicono moltissime storie sull'etimologia di questa parola, e la mia variante preferita é che derivi dal verbo spagnolo per tappare, perché quando si beveva all'aperto, si mettevano piccoli piatti sopra i bicchieri, così da bloccare l'ingresso a mosche e cose varie, e già che c'eri ci appoggiavi sopra roba buona da mangiare, e poi immagino che te la mangiavi in fretta, altrimenti il problema delle mosche c'era uguale. Ma insomma, quale sia la verità, ogni cosa piccola che può stare in un piattino, é una tapa, e se ti va puoi anche farle grandi e metterle in piattoni, va bene lo stesso.  
Nei miei viaggi precedenti, nelle puntate precedenti, la tappa per le tapas é sempre stata fissa e sacrosanta, ma questo giro é stato un momento piuttosto traumatico che non vorrei rivangare, e solo fare due passi al mercado de San Miguel mi ha riappacificato con il mondo e la tradizione - perché come si fa a stare arrabbiati davanti a cose così belle? Anche solo a guardarle danno gioia.















E poi, dulcis in fundo, la vera regina delle tapas, che Simone ha ordinato sistematicamente in ogni ristorante di Madrid in cui ci siamo seduti, e che credo sia la colazione da hungover migliore che io abba mai avuto. Parlo, ovviamente, della tortilla de patatas, strati e strati di sottili fettine di patate, legate da una leggera frittata e dorate in padella per la gioia del cuore. Semplice, ma per questo difficile: davvero potete stabilire il livello di un locale da quello della sua tortilla.




3. La Galicia, terra un po' casa.

Perché c'erano i Galli, no? Che erano Celti, come quelli delle mie zone italiane. E le radici di verde e di cielo da pioggia le ho ben sentite quando abbiamo passato due ore a saltare da una parte all'altra delle scogliere a picco sulla costa de La Coruña, uno dei punti del mondo più belli che io abbia mai visto, con buona pace della città che di per sé non é gran cosa (non me ne abbiate a male). Poi il fatto che ci fosse un faro romano chiamato Torre di Ercole e che fosse un altro monumento della Lista Patrimoni UNESCO da spuntare ha reso il tutto solo più incredibile.








Abbiamo solo grattato la superficie della cucina di questa zona della Spagna, verde e nebbiosa e bagnata dall'oceano - l'oceano! -, ma é stato sufficiente per scoprire i pimientos de Padrón, un paesino non lontano da Santiago de Compostela, che produce questi piccoli peperoncini verdi, serviti abbrustoliti sulla fiamma e cosparsi di sale - una cosa buona da star male, soprattutto con il pulpo a feira, meglio noto come polpo alla gallega, ma il cui vero nome ricorda le sue origini di cibo di strada servito al mercato (feira, appunto): ben battuto, poi bollito e cosparso di olio buono e paprika - sorprendentemente, l'ho cucinato qualche anno fa, e devo dire che mi era uscito proprio bene. C'é stato anche un incredibile pranzo a Santiago (che ero troppo impegnata a gustare per fotografarlo), - città nella quale mi sono un po' vergognata, perché era pieno i pellegrini stanchissimi e io bella bella sono scesa dalla macchina - ricorderò per sempre questo tizio che solleva lo zaino davanti alla cattedrale e grida I F**KING DID IT! -, e anche delle visite dal fornaio, il mio posto preferito in assoluto: mi svegliavo quando Simone doveva iniziare lezione, scendevo ancora assonnata, compravo la colazione e poi mi arrampicavo di nuovo in camera, mangiavo silenziosa per non disturbare nessuno, e finalmente mi svegliavo. Le piccole ciambelline che vedete si chiamano rosquillas e sono piccoli dolcetti compatti all'anice, mentre le trecce sanno proprio delle trecce che avete in mente tutti voi. Infine, l'altra grande scoperta fatta nei forni della Galizia sono state le empanadas galiziane, o torta di Galizia, delle vere e proprie torte salate fatte di frolla sottile e dorata, ripiene di qualunque cosa saporita vi venga in mente - ormai sono fatte anche in piccole dimensioni, e io ho scelto quelle perché non avevano animali, e sono stata molto felice.











E, non so come io abbia potuto dimenticarmela, ma ho incontrato anche la meravigliosa tarta de Santiago, che nel resto della Galizia é chiamata solo tarta de almendra, una semplicissima torta alle mandorle e limone ma delicata e buonissima, del tipo che vorreste mangiarla sempre, come la kinder paradiso. In giro per Santiago si presenta con la croce della città in mezzo all zucchero a velo, e questo tocco da cavalieri templari non ci dispiace affatto.




Indirizzi:

  • Chocolateria San Gines, Pasadizo de San Ginés, 5, 28013, Madrid, Spagna
  • La Mallorquina, Porta del Sol, 8, 28013, Madrid, Spagna
  • Mercado de San Miguel, Piazzale de San Miguel, 28005, Madrid, Spagna
  • El Sul de Huertas, Calle de Huertas, 24, 28014, Madrid, Spagna
  • Horno Sanbrandand, Rúa Barcelóna 77, 15010, A Coruña, Spagna
  • Tahonas Deben, Rea Barcelóna 50, 15010, A Coruña, Spagna
  • Casa de Xantar O Dezaseis, Rúa de San Pedro 16, 15703, Santiago de Compostela, Spagna
Nell'ordine, tutto ciò che non é cibo o legato ad esso: veduta di Madrid dalla camera del mio albergo; maioliche e alberi del Retiro; il signor Eulogio; il cielo di Madrid tra i palazzi; il soffitto della cattedrale del L’Almudena; scogliere e Torre d’Ercole a La Coruña; maioliche del centro de La Coruña e negozio di frutta candita; la cattedrale di Santiago di Compostela e la conchiglia.



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