Raviolario italiano - gennaio.

Quasi quasi mi scordavo! Ma gennaio dura ancora un'oretta e se mi sbrigo sono ancora in tempo. Ho decido di iniziare un nuovo progetto culinario, e cucinare un raviolo al mese, selezionandoli tra le millesima ricette della cucina italiana. Mi incanta quante ce ne siano! E allora proviamone il più possibile (o almeno 12). Ovviamente saranno legate alla stagionalità del mese di riferimento, e il più possibile veganizzate.

Quindi cominciamo da gennaio con una ricetta proveniente dalle Langhe, zona del Piemonte che mi immagino fatta di colline di gianduia avvolte dalla nebbia - e più o meno é così -: i ravioli ris e coi, ovvero di riso e cavolo, una versione di magro dei più famosi agnolotti. Io li ho trovati incredibili, con un ripieno cremoso e saporito che fa godere e non rimpiangere la carne - da parte mia fore questa dichiarazione non vi fa alcun effetto, ma se conoscete Silvano, ecco, questo incredibile personaggio mi ha dato 8 punti su 10, e questo dice tanto. La ricetta che vi propongo, molto semplice e vegana, é un mix di tutte quelle che ho letto in giro, perché come ogni piatto della tradizione, ogni casa ha la sua versione speciale con una piccola differenza rispetto alle altre. Ho scelto questi ingredienti perché mi fa tenerezza il riso cotto nel latte - anzi, lo trovo geniale - e le verze sono anche verdure svedesi, perciò non poteva andarci meglio.

E cominciamo proprio cuocendo 300g di riso in 1l di latte d'avena, a fiamma non troppo alta, mescolando spesso per non farlo attaccare alla pentola. Nel frattempo facciamo appassire in un giro d'olio d'oliva mezzo porro tagliato sottile e quando ne sentirete il profumo aggiungete anche mezza verza, anch'essa tagliata sottile; cuocete le verdure, se serve con un poco d'acqua, finché non saranno belle morbide. Preparate la sfoglia dei ravioli come preferite (nella ricetta originale ci va un uovo, però potete farla così, o con 400g di farina senza glutine, come ho fatto in questo caso, ragione per cui sembrano un pochino anemici), ma ricordatevi un cucchiaio di olio nell'impasto - non so perché, ma ci va - e quando avrete un bel panetto omogeneo, lasciatelo riposare per circa 30 minuti. Quando il riso sarà morbido e cremoso, fatelo raffreddare per bene, poi aggiungete le verdure, una buona dose di lievito alimentare (al posto del parmigiano), sale e pepe e mescolate a modino. Controllate che sia tutto ben saporito, e nel caso aggiustate di sale e lievito. Passati i trenta minuti, stendete la pasta sottile sottile, ritagliatela in rettangoli, diponete un cucchiaio di ripieno i ognuno di essi e chiudeteli ripiegandoli su sé stessi, sigillando per bene i bordi. Se avete un taglia ravioli dentellato, usate lui per ritagliare i rettangoli e rifinire i ravioli. Non so quanti ve ne usciranno, dipende da un sacco di fattori, ma direi che questo ripieno e una dose di pasta con 400/500g di farina vi danno sicuramente ravioli per quattro persone, e probabilmente di più. Sia questi che il ripieno da solo surgelano bene. Lessateli in acqua salata bollente per circa 5 minuti - devono essere arrivati tutti a galla -, poi saltateli in padella con del generoso burro vegetale, infine spolverizzateli con lievito alimentare e serviteli. Un bicchierello di vino e via. Mangiateli leggendo Fenoglio! O guardando Una questione privata con Marinelli! Forse dovrei fare una rubrica su di lui invece che sui ravioli.

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