Giro del Nord Italia in qualche frittella.

 Sono stata in Italia per Carnevale. Come al solito, qualcuno di sposava (ciao! ti voglio bene!) e, come al solito, ho fatto mille mila giri in poco più di una settimana. Ma questa volta mi si é proprio impresso nell'anima che, benché il lasso di tempo che ritengo perfetto per i ritorni sia di due settimane, mi posso godere le cose anche se ho solo qualche giorno a disposizione, e pure nella loro caoticità. E così ho fatto. Mi sono mangiata delle frittelle.

Ovviamente sono partita dalla città più bella d'Italia - che no, non é Napoli, ma Bergamo, non si vede ma c'é Città Alta caput mundi sullo sfondo; quella cosa rigidina e rettangolare é una chiacchiera, dolce di Carnevale con il quale sono cresciuta e che a quanto pare si chiama così per l'allegro sfrigolio del fritto quando le cuoci, che tenerezza; poi una rotonda e soffice frittella di mele che, nonostante io ne abbia fatto indigestione una volta da bambina, é la mia preferita da sempre (abbiamo anche provato a rifarle una volta, qui - mamma mia quanto tempo é passato).

A Bologna, una grande varietas. Potete vedere un pezzettino di tagliatelle fritte - e io mi sono chiesta, ma sono le stesse tagliatelle che si mangiano salate? spero di no, queste erano spesse mezzo dito -, un tortellino ripieno di crema (che é un vero tortellino, non come quelli a Milano, si veda reperto 4) e un raviolo con la mostarda, che non é né la senape né la frutta piccante che a Mantova vi vendono come gioielli, bensì una specie di mosto d'uva, dolce e asprino allo stesso tempo, che ovviamente mi ha fatto impazzire. Ah, le mie mani sono piene di zucchero perché ho cercato di tirare fuori le frittelle, tenerle in equilibrio, fare la foto e reggere la valigia tutto nello stesso tempo. E ce l'ho fatta, dai.

Mattina solitaria in attesa del treno, post matrimonio, in giro per Rimini. Avrei voluto raggiungere il mare ma non ce l'ho fatta perché mi sono attardata a mangiare castagnole, queste piccole palline fritte che sembrano come pan di Spagna; vuota é un bacino, alla crema già più sexy, ma quella al rum solo la decenza mi impedisce di descriverla come vorrei. Buona. 

Infine, anche se Carnevale per me era un pochino passato e tecnicamente era il Mercoledì delle Ceneri, il mio amico Gabriele mi ha portato in giro per Milano a comprare i tortelli più buoni della città e io guro che ho resistito fino a giovedì mattina per mangiarmeli, nonostante stessi piangendo di nostalgia per la città e avessi bisogno di conforto. Di tortelli ce ne sono mille mila tipi, ma quello al mascarpone batte tutti gli altri a mani basse proprio; non so come abbia fatto a vivere per sei anni a Milano senza mai mangiarne uno. 

E fine! Sapete che questo format mi piace? Potrei adottarlo più spesso! Cheers!

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