Il kanelbullardag e l'insostenibile leggerezza della fika.


Oggi 4 ottobre é un giorno molto speciale, per vari motivi, tra cui 1. il fatto che fra poco inizierò il mio corso di svedese e sono un po' nervosetta a riguardo, 2. é il kanelbullardag, il giorno dei kanelbullar. Per chi ancora non sapesse cosa siano i kanelbullar, parliamo di piccoli - oddio, anche enormi! Giusto l'altro giorno il mio collega Sam mi stava dicendo che secondo lui i kanelbullar diventano più grandi ogni anno; comunque sia - parliamo di panini dolci di vari dimensioni, fatti con tantissimo burro e ripieni di altro burro aromatizzato alla cannella, il quale, grazie a più o meno artistici attorcigliamenti, sborda felicemente un po' da tutte le parti, e soprattutto dalla cima, dove in questo modo può trattenere piccole perline di zucchero, che rendono il tutto ancora più dolce e tenerino. Dovreste esservi fatti un'idea. Detto questo, potete trovare la ricetta qui, quando li feci la prima ed unica volta della mia vita, e mi uscirono così bene che non mi sono più azzardata a riprovarci. 

Tutta questa introduzione per dire che ho deciso di scrivere oggi un post per il quale sto raccogliendo materiale da aprile, mangiando dolci e facendo fotografie - duro, ma qualcuno doveva pur farlo. In questo giorno magico ed importante, nel mese più bello dell'anno, sarete introdotti, miei cari, nel meraviglioso mondo della fika, la pausa caffè svedese, con questo nome così evocativo e caro a noi italiani, per il quale credo che non potrò smettere di ridacchiare nemmeno se non dovessi mai più lasciare la Svezia - infantile, lo so, ma é davvero più forte di me. Partiamo quindi dal nome, per comprendere questo momento, che é davvero un fenomeno sociale svedese.

Linguisticamente parlando, ci troviamo di fronte ad una metatesi, ovvero l'inversione di sillabe all'interno di una parola, in questo caso, il termine kaffi, "caffè" nello slang svedese del 19 secolo; vi state chiedendo perché mai uno dovrebbe invertire delle sillabe e creare nuove parole? Beh, a parte che ci sono persone che lo fanno in continuazione per gioco - sì, parlo di te -, in questo caso sembra che il motivo sia stato l'illegalità del caffè, proibito ogni tot nella storia svedese - dicono che una volta il re Gustavo III fece sperimentare su un gruppo di sudditi gli effetti del caffè e decise di abolirlo dopo aver visto che questi poverini non se la stavano passando troppo bene...ma forse é solo una leggenda, non si sa. Comunque, dalla necessità di parlare in codice, nacque il temine fika. Ingegnoso.

Ma, che cosa é questa fika? Normalmente, la fika é descritta come del tempo di qualità speso con persone care, un caffè e ben volentieri un dolcetto, che non é indispensabile, ma raccomandato. E basta. Niente di apparentemente diverso da una merenda, ma elemento radicale e radicato nella cultura degli svedesi, tant'è che spesso trova un posto istituzionalizzato nelle giornate lavorative - nel senso che i dipendenti sono tenuti a fare fika per conoscersi e socializzare, per esempio tutti o quasi i martedì pomeriggio. E comunque  la Svezia rimane il paese con il più alto tasso di abitazioni occupate da singoli, il 42,5% nel 2018, secondo Our Word in Data, che in realtà con questa percentuale segnala le famiglie formate da un solo componente, ma siamo lì. Un paese pieno di contraddizioni, ma in fondo, chi non le ha? Solo che arrivando da straniero, noti di più le cose bizzarre e ricordi solo le cose belle di casa tua - tipo la pizza.

Ma veniamo a ciò che davvero ci importa. Come facciamo fika? Amici recuperati, il caffè pure, ma cosa mangiamo? La prima, classica risposta che mi sento di dare é: un bulle, alla cannella, kanelbulle, ovviamente, ma secondo me dovete dare una chance anche a quello al cardamomo, il kardemummabulle, e, verso Natale, alla versione con lo zafferano, lo saffransbulle, oltre che poi a tutte le creative invenzioni che potete trovare nei kafé e nelle konditori (i caffè e le pasticcerie). Da questo punto di vista, il posto migliore a Uppsala, per kafé och bullar, é Güntherska, un po' perché io sono stata iniziata ai bullar qui, un po' perché davvero ci sono cose buonissime e il caffè é uno dei migliori della città - ma ovviamente non aspettatevi l'espresso italiano, bensì un caffè più leggero e molto acquoso, che però non é sempre male - a parte in ufficio. Mi sembra inoltre il momento di introdurre una divisione importante, e personalissima, che ho sviluppato in questi mesi, ovvero quella tra la fika seduti e la fika da passeggio - faccio molta fatica a non ridere dei mille doppi sensi che sto creando, ma va bene così, rendiamoli espliciti, ridiamo tutti insieme una volta per tutti, e ricominciamo; Güntherska e Ofvandahls, di cui vi ho già parlato qui, sono i posti migliori, secondo me, per sedersi al caldo e godersi la fika, e aggiungerei anche il Café Linnè, soprattutto d'estate, quando l'orto botanico é aperto, ma in verità non solo, anzi: ora é il momento giusto per godersi la penombra e le enormi poltrone un po' sfondate che ci sono ai tavoli all'ingresso.





La seconda modalità indicata invece, fika da passeggio, é stata personalmente la mia preferita nei mesi passati, perché coincideva con passeggiate nel parco di Uppsala, uno dei posti cui sono più affezionata, che sa di gratitudine per amici inaspettati, e anche di solitudine piena di aspettative, e fatiche. Però più spesso della prima cosa, grazie a Dio. E, ovviamente di caffè e di mazarin, dolcetto di frolla ripieno di pasta di mandorle, culminante con un dischetto di zucchero fissato con della marmellata - mi piace tantissimo, e la konditori all'ingresso del parco, Fågelsången, dove si cominciava la fika prendendo il caffè, ne vende di molti tipi diversi, oltre al classico che vi ho descritto - per esempio, vale la pena il toskamazarin, con scaglie di mandorla e crema di burro, e, in generale, ogni cosa che inizi con toska, perché significa che questi due ingredienti, tipici della toskatårta, sono stati inseriti da qualche parte e quindi mangerete qualcosa di divino. Altro posto che raccomando per il passeggio é Landings, dove tutto é blu e ci sono gli sconti di fine giornata e alcune delle mie cose preferite, i franska våfflor, sfoglie croccanti  e zuccherate ripiene di crema alla vaniglia, e i fiorentiner, sfoglie di mandorle e arancia con uno strato sottile di cioccolato, entrambi la coppia perfetta del caffè del dopo pranzo.  







Ecco, ora dovreste avere le basi per fare fika like a (Swedish) pro. Ovviamente, questa é solo una piccola infarinatura, e selezionata dal mio personalissimo gusto, anche nella divisione seduti/ da passeggio che vi ho illustrato - potete fare quel che volete dove volete; inoltre, ci sono ancora moltissime cose da approfondire - per esempio, non abbiamo nemmeno sfiorato il capitolo "torte" (ma, fate questa per cominciare), e nemmeno "come fare fika in casa" o "fikabröd", ma avremo tempo. Adesso che sapete come fare, andate! Spargete in giro il verbo svedese della fika e, mentre ridete, sappiate che a loro fa lo stesso effetto, se non peggio, la parola "fitta", che noi magari non usiamo così spesso, ma che può scappare, in momenti di debolezza. 

Indirizzi

Güntherska, Östra Ågatan 31, Uppsala.

Ofvandahls, Sysslomangatan 5, Uppsala.

Café Linné, Svartbäcksgatan 22, Uppsala.

Fågelsången, Munkgatan 3, Uppsala.

Landings, Kungsängsgatan 5, Uppsala.


Queste foto sono state scattate tra aprile e giovedì; notate per favore l'evoluzione della natura nel parco! Ecco com'é adesso, per darvi un'idea:




E ce l'abbiamo fatta! Nonostante il debug di tutti i social media. 


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